I cambiamenti climatici: le ricerche in Antartide

Lunedì 14 marzo dalle 17,30 alle 19
Associazione Cultura e Sviluppo
piazza De Andrè 76, Alessandria
La partecipazione è libera e gratuita

È ormai condiviso che attività antropiche quali l’impiego di combustibili fossili e la deforestazione abbiano contribuito all’aumento di anidride carbonica (CO2) atmosferica, la cui concentrazione ha raggiunto le 400 parti per milione (ppm). Il dato è preoccupante se confrontato con le 280 ppm, valore considerato rappresentativo dell’epoca pre industriale, e se si considera tale incremento in un arco temporale di circa 200 anni. Secondo molti studi l’aumento di CO2 è fortemente correlato a quello della temperatura media terrestre e ai cambiamenti climatici rilevati negli ultimi decenni.

Gli oceani polari svolgono un ruolo chiave nel sistema climatico terrestre e nella regolazione della CO2 atmosferica. I processi di raffreddamento e congelamento nelle aree polari producono acque fredde, salate e dense che sprofondano negli abissi. Lo sprofondamento delle acque dense è un meccanismo molto efficiente di rimozione della CO2 atmosferica, al punto che le aree polari si definiscono “pozzi”. Purtroppo, le regioni polari in grado di arginare l’aumento dell’effetto serra risentono del riscaldamento globale più di altre aree e la formazione di acque dense o la loro azione pozzo si potrebbe indebolire. In questo contesto, si inseriscono le ricerche condotte da Paola Rivaro nel Mare di Ross (Antartide) dal 1994 per comprendere se già si manifestano gli effetti dello scenario riportato in un rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) che, con le emissioni attuali di CO2, prevede per fine secolo cambiamenti rilevanti nelle caratteristiche chimiche e biologiche delle acque oceaniche.

Relatrice: Paola Francesca Rivaro, professore associato presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Genova, dove tiene insegnamenti inerenti l’ambiente per diversi corsi di laurea (Scienze del Mare, Scienze Chimiche e Monitoraggio Biologico). Dal 1991 svolge attività di ricerca nel settore della Chimica Analitica e Ambientale, occupandosi di distribuzione di composti chimici in acqua di mare (ossigeno, nutrienti, carbonio inorganico, CFC ed elementi in tracce) per studi a carattere oceanografico e climatico. Dal 1994 è coinvolta nelle attività del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e, a oggi, ha preso parte a 7 campagne oceanografiche nel Mare di Ross. Nel 2003 le è stato assegnato dal PNRA e dall’Accademia Nazionale dei Lincei il premio di ricerca Felice Ippolito per il settore Scienze del Mare.

Il pensiero computazionale (ovvero l’informatica come scienza e oltre la tecnologia)

Lunedì 22 febbraio dalle 17,30 alle 19
Associazione Cultura e Sviluppo
piazza De Andrè 76, Alessandria
La partecipazione è libera e gratuita

L’informatica è presente in quasi tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana, ma viene spesso intesa solo ed esclusivamente come “tecnologia” o peggio come semplice strumento. È piuttosto ovvio che gli aspetti tecnologici dell’informatica siano estremamente importanti: basti pensare alle ricadute sociali, economiche, politiche e di cambiamento degli stili di vita indotte dall’aspetto meramente tecnologico e strumentale dell’informatica.

Ma l’aspetto scientifico e culturale dell’informatica, altrettanto importante, è purtroppo decisamente trascurato. All’esplosione della disponibilità di calcolatori dalle dimensioni ridottissime e con enorme potenza di calcolo (resa praticamente infinita dall’accesso a Internet) e alla grandissima disponibilità di informazioni (sempre grazie alla Rete) non ha fatto per ora seguito l’aumento della conoscenza e delle abilità connesse all’elaborazione di tale informazioni.

L’informatica è prima di tutto una scienza (la scienza dell’informazione), che basa le sue radici sulla matematica in primis, andando a toccare anche moltissimi aspetti di confine con le altre cosiddette “scienze dure” (fisica, chimica, biologia) o addirittura con la filosofia (per esempio la logica).

Al Caffè Scienza si illustreranno gli aspetti più prettamente scientifici dell’informatica, partendo da una piccola storia della disciplina, dimostrando la possibilità di fare informatica “unplugged” (ossia senza computer) e discutendo del concetto di “pensiero computazionale” come di un paradigma di riferimento in tutte le scienze (si pensi ad esempio alla biologia molecolare e alle “computazioni” effettuate tramite il Dna)

Scopo dell’incontro sarà quindi quello di confutare l’equazione “Informatica=Uso del Computer” e di dare un contributo per comprendere le basi scientifiche della scienza dell’informazione e i suoi molteplici aspetti comuni o complementari a molte altre discipline.

Relatore sarà Luigi Portinale, Professore Ordinario di Informatica all’Università del Piemonte Orientale, dove insegna tra l’altro ai corsi di Intelligenza Artificiale e di Sistemi Intelligenti per il Supporto alle Decisioni per le lauree in Informatica. È stato direttore del Dipartimento di Informatica dal 2007 al 2011 ed è attualmente coordinatore dell’Istituto di Informatica del DiSIT ad Alessandria. Si occupa di Intelligenza Artificiale da oltre 25 anni, con particolare attenzione alla progettazione di sistemi di supporto alle decisioni, al ragionamento incerto, al ragionamento basato su casi ed all’analisi dati intelligente (data mining). Le principali applicazioni di tale ricerca sono state sviluppate nel campo dell’affidabilità e diagnostica di sistemi, nonché nel campo dell’informatica medica.